Pubblicazioni

di Francesco Manzoni (2020)

 

Andreas Schmeller visse intensamente un periodo storico ricco di trasformazioni, quel periodo che va dalla fine del 1700 alla prima metà del 1800. Con la caduta di Napoleone, egli si dedicò a Monaco allo studio dei dialetti bavaresi presso l’Accademia delle Scienze e presso l’Università di Monaco. In questo ambito di ricerche egli incontrò il “piccolo popolo dei Cimbri”, stanziato sui monti del Trentino, del Veronese e del Vicentino. In due viaggi (nel 1833 e nel 1844) egli visitò in Italia i paesi dove incontrò testimoni e studiosi della tradizione cimbra nel loro contesto vissuto storico. Una notevole risonanza ebbe la sua relazione a Monaco di Baviera nel 1834 “Sui cosiddetti Cimbri dei VII e dei XIII Comuni nelle Alpi Venete e sulla loro lingua”. Sulla base dei suoi viaggi e delle sue ricerche, Andreas Schmeller presentò all’Accademia delle Scienze il manoscritto del Dizionario della lingua cimbra che venne pubblicato postumo nel 1855 e che è stato ristampato recentemente dal Curatorium Cimbricum Bavarense. Andreas Schmeller fu ritenuto un genio nel suo campo scientifico e culturale. Egli oltre al tedesco e ai dialetti tedeschi, conosceva l’italiano, il francese, lo spagnolo e, nel campo classico, il latino e il greco. Il suo contributo di ricerca resta fondamentale per la conoscenza della tradizione cimbra, sia per le sue origini come per le sue evoluzioni, sia per le sue connessioni con i dialetti tedeschi, sia per i confronti tra la parlata cimbra dei XIII Comuni veronesi, dei VII Comuni vicentini e di Luserna.

di Antonio Domenico Sartori (2010)

Quest’opera è un viaggio attraverso la storia dell’Altopiano dei Sette Comuni: dalle origini fino alla caduta della Reggenza dei Sette Comuni, avvenuta dieci anni dopo quella di Venezia, nel 1807.

di Bruno Maculan (2009)

La ricerca di Bruno Maculan porta nuova luce su Francesco Caldogno, che ha avuto un ruolo storico sulla rilevazione dei confini e nella organizzazione delle difese su un territorio strategico nei rapporti tra la Repubblica di Venezia e l’Impero Asburgico, tra il Veneto e il Trentino.

Dal fiume Brenta ai Sette Comuni, dalla valle dell’Astico agli altopiani di Tonezza e del Fiorentini, dal passo della Borcola a Campogrosso: è questo l’ampio teatro in cui opera il conte Francesco Caldogno, a tutela delle frontiere della Serenissima, tra il 1575 e io 1608.

Impostosi all’attenzione del doge Marino Grimani con la celebre “Relazione delle Alpi Vicentine e de’ passi e popoli loro”, nella quale denuncia le usurpazioni territoriali dei limitrofi abitanti dell’Impero Asburgico, Francesco Caldogno verrà chiamato a ribattere colpo su colpo ad ogni loro affronto mediante una fitta serie di pericolose spedizioni: razzie di bestiame, incendi di pascoli, sequestri di legname, distruzione di malghe e sentieri, cattura di ostaggi, ripristino di vecchi termini confinari… Saranno tali imprese (minuziosamente ricostruibili grazie ai carteggi dell’epoca) a procurargli la stima delle autorità veneziane e l’invidia di molti suoi pari. Morirà improvvisamente nell’agosto del 1608, all’apice della propria carriera, pochi anni dopo essere stato nominato Provveditore ai confini montani vicentini, nonché Cavaliere della Repubblica.

di Nico Lobbia e Sergio Bonato (2008)

Questo libro nasce da una ricerca di Nico Lobbia affidata all’Istituto di Cultura Cimbra alcuni anni fa. Essa è stata integrata da altri contributi e da una straordinaria rassegna di testimonianze fotografiche che ricordano un passaggio fondamentale nella storia dell’Altopiano.

Il ritorno dal profugato dopo l’apocalisse della Grande Guerra, è stato un momento drammatico per l’immenso sacrificio di tante perdite e per l’immenso coraggio nella ricostruzione di paesi e territorio.

di Agostino Dal Pozzo (2007)

Agostino Dal Pozzo è nato a Rotzo nel 1732 e morto a Bassano nel 1798, dopo aver dedicato gran parte della sua vita alla ricerca e alla diffusione delle conoscenze della sua terra. Il suo capolavoro è costituito da queste Memorie Istoriche, pubblicate postume la prima volta nel 1820 dal Comune di Rotzo, sul manoscritto conservato ad Asiago da Angelo Rigoni Stern, commissario distrettuale dei Sette Comuni.

Molto si è scritto e pubblicato sulla storia e sulla cultura dei Sette Comuni, ma l’opera di Agostino Dal Pozzo resta fondamentale per conoscere i vari aspetti del passato dell’Altopiano, compresa la lingua cimbra da lui parlata, scritta, amata con tanta passione.

di Giovanni A. Frigo Rigo e Daniele Frigo Rigo (2006)

I dieci anni raccontanti in queste pagine hanno visto l’Altopiano passare dalla Repubblica di Venezia all’occupazione francese, poi all’Impero Asburgico e, in seguito, all’Impero Napoleonico. Dieci anni in cui l’antica Reggenza dei Sette Comuni è stata travolta definitivamente dalla modernità, nonostante tentativi estremi e disperati di resistenza. La perdita dell’antica autonomia, con le sue esenzioni e i suoi privilegi, portava questo territorio di montagna verso nuove e più pesanti miserie e povertà.

Di grande interesse è la relazione presentata da Domenico Rigoni Stern alla Corte Imperiale di Vienna, che sintetizza le condizioni economiche e sociali che hanno caratterizzato per secoli la vita dei Sette Comuni. L’economia dell’Altopiano viene presentata in termini chiari, essenziali, definitivi, nel settore agricolo, artigianale, commerciale, con la denuncia delle vessazioni, dei soprusi, degli inganni sulle spalle dei montanari.

ISTITUTO DI CULTURA CIMBRA
“Agostino Dal Pozzo”

via Romeo Sartori, 20
36010 ROANA (Vicenza)
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‘Z HAUS DAR ZIMBRISCHEN BIZZEKHOT
“Agustin Prunnar”

Romeo Sartori bèkh, 20
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