È stato pubblicato il nuovo Quaderno di Cultura Cimbra, il numero 75, nel cinquantesimo anno dell'attività del nostro Istituto, fondato a Roana nel 1973.
Ricordiamo la nostra esperienza senza trionfalismo, con le parole del primo numero di Quaderno che ci hanno guidato in questi anni: “La nostra millenaria tradizione linguistica e culturale non può estinguersi senza lasciare una traccia, senza lasciare una eredità di ricordi e di indicazioni utili per il nostro presente e per il nostro futuro. È una esperienza senza ambizioni e senza illusioni. Con la consapevolezza dei pericoli che vanno da un certo gusto di ricerca archeologica, fino a montature campanilistiche e possibili strumentalizzazioni politiche che noi respingiamo”. Il Quaderno inizia con un cenno ai 50 anni del nostro Istituto e alla storia di “Quel Comitato federale per le Minoranze etnico linguistiche e la cultura Regionale in Italia”, fondato nel 1967 dal prof. Gustavo Buratti tra i Walser di Issime nella valle d’Aosta che univa i rappresentanti di tutte le Minoranze linguistiche italiane. Il Comitato aveva per scopo di difendere il patrimonio linguistico delle comunità diverse dalla italiana, operando per per l’attuazione completa del principio fondamentale enunciato dall’articolo 6 della Costituzione (La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche). Il Comitato aveva un vasto respiro, come quando dice di “promuovere la solidarietà nei confronti delle comunità etnico linguistiche del mondo le cui lingue e culture sono minacciate di decadenza e di estinzione”. Esso si proponeva di “favorire e promuovere l’incontro tra le diverse comunità etnico linguistiche comprese entro il territorio della repubblica italiana, al fine di rendere ciascuno partecipe delle esperienze altrui e di coordinare iniziative rivolte alla soluzione dei problemi particolari o comuni… Si tratta di un impegno non tanto nostalgico, accademico o folkloristico, ma di consapevolezza storica, di attività culturale, di connessione aperta e collaborativa”. In questo senso si è lavorato a tanti livelli e in tante direzioni e sarebbe bello raccogliere una memoria storica delle esperienze fatte insieme. La prof.ssa Elisabetta Girardi ci riporta i risultati di una attenta ricerca su un episodio avvenuto ad Asiago nel luglio 1809 nel contesto della rivolta contro i francesi. Un episodio confuso e strumentalizzato che ha visto 24 morti, non tanto i 2000 morti dichiarati da storici faziosi in funzione antifrancese. La testimonianza riporta nomi, età e categorie sociali delle vittime. Il prof. Danillo Finco ha raccolto a Gallio “Un canto festoso per celebrare la resurrezione di Cristo”. Un canto che si collega a quello più famoso attestato ad Asiago e arrivato fino ai nostri giorni che attesta la diffusione della lingua nei vari centri dell’altopiano. Segue la seconda parte del contributo del dott. Lorenzo Girardi sulle cause di morte a Gallio (1748-1848) che ci aiuta a conoscere le condizioni di vita sull’altipiano segnate da tanta povertà e da tanta sofferenza e segue la seconda parte del contributo della prof. Elisabetta Girardi sul periodo napoleonico nei Sette Comuni, con tutti i fattori di evoluzione e di cambiamento verso l’età moderna in un angolo di montagna veneta. Il Quaderno riporta una meravigliosa sequenza di proverbi della tradizione cimbra raccolti da Lauro Tondello che ci aiuta a conoscere la bellezza della parlata cimbra testimoniata da Giulio Vescovi ad Asiago nel 1800, con la sua popolare saggezza. Una rilevante e recente pubblicazione del Nostro Istituto è costituita dalla nuova grammatica della lingua cimbra dei Sette Comuni, realizzata dal prof. Luca Panieri in stretta collaborazione con esperti e testimoni della nostra realtà linguistica. Il prof. Panieri presenta con precisa competenza questa pubblicazione che aiuta anche a conoscere il valore storico della lingua cimbra in rapporto alla lingua tedesca e alle varie lingue germaniche. Segue la segnalazione di due opere di lingua e di cultura cimbra realizzate con note e commenti dell’esperto appassionato Francesco Manzoni. La prima è la traduzione italiana dell’opera fondamentale di Andreas Schmeller “Sui cosiddetti Cimbri dei VII e XIII Comuni nelle Alpi Venete e sul loro linguaggio”. Si tratta della base storica e scientifica degli studi sulla tradizione cimbra in Italia e in Europa. La seconda pubblicazione è la raccolta di poesie cimbre di Valentino Paganin “Prete e poeta tra il genio e la follia”, scritte ad Asiago nel 1800 e mai conosciute sull’altopiano.