All'indirizzo http://dizionario.cimbri7comuni.it/ è consultabile il nuovo dizionario on-line del cimbro dei Sette Comuni (Bóartpuuch dar zimbrischen zungen von Siban Komäun), edito dall’Istituto di Cultura Cimbra con il contributo della Regione Veneto e della Banca Alto Vicentino – Credito Cooperativo di Schio, Pedemonte e Roana, e curato dal prof. Luca Panieri con la collaborazione della dott.ssa Elisa Cugliana e dell'ing. Carlo Zoli.
Un dizionario nuovo, sia per essere l’ultimo in ordine di tempo tra quelli prodotti finora, sia per la concezione innovativa che lo ha ispirato. In esso si sono felicemente assommate competenze filologiche, glottologiche, linguistiche ed informatiche, unite ad una visione strategica dell’intervento di tutela della tradizione linguistica cimbra, vista nel suo complesso. L’opera costituisce un bell’esempio di come il sapere scientifico possa uscire dal solo ristretto ambito della disquisizione accademica per porsi a servizio della comunità, con la produzione di strumenti, sì di alto profilo scientifico, ma di pubblica utilità ed accessibilità. Sarebbe comunque riduttivo vedere in quest’opera soltanto l’intento di mediazione o divulgazione del sapere scientifico, bensì essa assolve anche ad una funzione di massima importanza per la salvaguardia delle lingue minoritarie: la preservazione del patrimonio lessicale storicamente attestato e l’individuazione di un sistema ortografico standardizzato che consente di ricondurre la caotica molteplicità delle forme tramandate ad un unico sistema di riferimento.
I criteri con cui è stata condotta la codificazione del sistema ortografico cimbro sono stati ispirati dal rispetto delle tendenze storiche generali documentate dalla secolare produzione scritta in questa lingua, dalla reale situazione fonologica della stessa, così come descritta dai migliori studiosi del cimbro dell’epoca in cui la lingua era ancora una realtà vitale, e dal criterio di praticità, pensando all’uso reale e attivo della lingua. La soluzione proposta è dunque un ragionevole compromesso tra i tre criteri summenzionati. La visione strategica di cui si è accennato qui consiste anche nel fatto che le scelte ortografiche, fin dove è possibile, armonizzano con quelle in uso nelle altre isole linguistiche cimbre, in primo luogo Luserna (TN), dove il prof. Panieri in collaborazione con gli Enti locali, già qualche anno fa, ha prodotto la grammatica normativa e il dizionario della lingua locale (http://www.zimbarbort.it/). In effetti la piattaforma informatica della banca dati lessicale è già predisposta per accogliere il lessico cimbro di tutte le varietà storiche attestate. Anche ciò dimostra la visione strategica dell’iniziativa di tutela linguistica condotta dal gruppo di lavoro.
L’utente destinatario dell’opera dispone adesso di un dizionario online di accesso libero e gratuito contente oltre tremila lemmi del cimbro dei Sette Comuni, in grafia standardizzata, tratti da fonti scritte, soprattutto vocabolari, principalmente risalenti all’Ottocento e al Novecento. Il dizionario indica sempre la fonte da cui sono state recuperate le parole o le intere frasi citate, mediante un’abbreviazione. Nella pagina on-line si possono scaricare le linee guida per l’utilizzo del dizionario. Ivi si trova, tra l’altro, la descrizione del sistema ortografico adottato e le abbreviazioni delle fonti utilizzate. Generalmente ogni lemma è corredato da esempi di frasi (tratte da fonti certe ed attestate) che ne contribuiscono a chiarire il contesto d’uso e le sfumature semantiche, nonché particolarità sintattiche e grammaticali. Sia per i singoli lemmi che per le frasi intere vengono riportate anche le forme nella grafia originale della fonte da cui son state tratte. Il lettore viene messo quindi in condizione di verificare l’autenticità delle forme cimbre contenute nel dizionario.
Un altro elemento di forza del dizionario è l’etimologia. Per ogni voce, o almeno per ogni radice lessicale, viene riportata l’etimologia: finalmente quindi il lettore avrà la soddisfazione di vedere concretamente quali sono le radici storiche della lingua cimbra. Ciò assume anche un valore più ampio del puro dato linguistico, poiché contribuisce a gettar luce sulla nota questione dei legami storici tra il cimbro e la lingua tedesca, e inoltre va a rafforzare nella comunità il senso di appartenenza ad una tradizione linguistica autonoma e di pari dignità rispetto al tedesco standard. Si noterà che il più delle volte le forme cimbre vengono fatte risalire direttamente all’antico alto tedesco, che costituisce la fase più antica attestata della lingua tedesca (secoli VIII-XI). L’elenco delle abbreviazioni delle lingue citate nelle annotazioni etimologiche è riportato nelle stesse linee guida summenzionate.
L’auspicio è che il nuovo dizionario on-line possa contribuire in misura notevole alla preservazione della tradizione linguistica cimbra (non solo dell’Altopiano d’Asiago, ma nella sua interezza) e restituire al cimbro la sua piena dignità e spessore storico nel consesso delle lingue del mondo, incoraggiandone anche un possibile uso attivo e, comunque, aumentandone la visibilità e suscitando l’interesse da parte di un pubblico più vasto.