L’augurio di Buon Natale e di Buon Anno è comunicato dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Roana anche quest’anno attraverso un particolare e qualificato calendario. I mesi dell’anno sono accompagnati dalle fotografie vincitrici del concorso indetto sul tema “L’acqua e la vita”, concorso che ha visto la partecipazione di oltre 250 fotografie, selezionate da una giuria presieduta dal regista Ermanno Olmi. Nella presentazione del calendario, il presidente della Cassa Rurale dott. Maurizio Zovi ha salutato il regista Olmi ricordando il grande successo del suo nuovo film sulla Grande Guerra “torneranno i prati” e ha messo in evidenza il notevole livello qualitativo di tutte le fotografie in concorso sia per la sensibilità culturale e artistica che per le abilità tecniche dimostrate dai fotografi partecipanti. Sono fotografie per la maggior parte paesaggistiche, che cantano le luci e i colori delle stagioni sull’Altopiano. Si possono ammirare i solchi di neve fresca a Marcesina, il primo sgelo a Passo Vezzena, le cascate primaverili in Val Civetta, la suggestiva transumanza di ovini in Val Lastaro, il trionfo dell’autunno in zona Cima Larici, una spruzzata del torrente Astico… Il primo premio è stato assegnato all’unanimità al fotografo di Asiago Silvano Fabris, per la sua fotografia che presenta un uccellino che si diverte allegro in una pozza d’acqua: un piccolo poema di felicità.
Anche quest’anno i mesi sono accompagnati da alcuni proverbi nell’antica lingua cimbra dei Sette Comuni, che spesso traducono espressioni note sia in veneto che in italiano, come “Bear ghet laise, ghet bait” (Chi va piano, va lontano), “Ba ist roch, ista boar” (Dove c’è fumo, c’è fuoco), “Pessor spete, ben niar” (Meglio tardi che mai). Alcuni proverbi sono particolarmente realistici e pratici, secondo la mentalità montanara cimbra, come “Metten boarten, tusicht nicht” (Con le parole, non si realizza niente), oppure “Dar tòat lughet au kòane” (La morte non guarda in faccia a nessuno). Ispirato alla generosità appare l’invito “Bear ba ghit bohenne, ghit sboa berte” (Chi dona presto, dona due volte). Non si tratta solo di curiosità linguistiche. Ricordare la lingua antica dell’Altopiano è un po’ conservare il profumo del suo passato, è tenere presente che i nostri giorni e i nostri anni vengono da tanti giorni, da tanti anni carichi di esperienza, anni che possono dare qualche orientamento al nostro presente e al nostro futuro. È un modo intelligente per farci gli auguri. Così la Cassa Rurale e Artigiana di Roana, che lavora da più di 100 anni nei nostri paesi, augura cordialmente un Buon Nuovo Anno, an Guutes Nojes Jaar.