News

È stato pubblicato il nuovo Quaderno di Cultura Cimbra.

Il Quaderno n. 66 si apre con una “breve analisi di un federalismo incompiuto”, sintesi storica delle origini, degli sviluppi e della fine della Federazione dei Sette Comuni. Una sintesi compiuta puntualmente da Fabio Pietribiasi, con riferimenti e confronti con forme di federazioni antiche e moderne, fino a quelle attuali come la Federazione degli Stati Uniti d’America e la Federazione della Comunità Europea, definita “un ibrido atipico con limitate capacità di governo e ancora troppo lontano dai cittadini”. Interessante il confronto con la esperienza parallela del Cadore, con una federazione ridotta ai nostri giorni a “Ente Morale, con competenze limitate alla difesa delle tradizione e della cultura locale”. In Cadore sappiamo però che ha resistito l’Istituto delle Regole “fino a ottenere nel 1948 il riconoscimento della personalità giuridica con legge dello Stato Italiano”. Sono tematiche che forse non appagano soltanto semplici curiosità storiche, ma possono essere utili a ispirare forme amministrative e organizzative richieste nei nostri tempi e dalle nostre situazioni.

Una vera sorpresa risulta il contributo di Modesto Brian e di Domenico Zamboni, due qualificati esperti di folklore musicale che ci portano a scoprire “le danze e i riti cimbri in provincia di Vicenza”. La ricerca dei due esperti, durata 20 anni, va al di là dei ristretti confini della cultura cimbra, per trovare chiari rapporti con la cultura musicale veneta ed europea. Sono documentati vari tipi di balli, e l’attenzione si concentra sui bali dele Sete Seste, una tradizione estranea al contesto veneto e italiano, che si può collegare alla tradizione germanica dei Sete Salti (Sieben Sprung). Significativi in questa prospettiva anche il Bal de la Rua o il Bal de la Stela, nelle testimonianze raccolte nel territorio vicentino, come significativo risulta il Cantar Natale all’aperto “come un dialogo tra cori posti a distanza anche più di un kilometro, che ripetevano o alternavano le strofe di un canto”. Sono tradizioni arrivate sull’altopiano fino a tempi recenti e che potrebbero essere riprese e variate in modo nuovo e creativo.

Segue un breve e originale intervento della prof. Marie Helène Angelini sull’umorismo e sul pudore nelle memorie di guerra di Mario Rigoni Stern: un intervento essenziale, fatto di tanta ammirazione e di tanta amicizia per lo scrittore di Asiago.

La Grande Rogazione di Asiago viene poi rievocata da Gianni Vescovi Bischofar con una cordiale testimonianza in lingua cimbra: è la prima volta che questo evento, che si rinnova ogni anno ad Asiago la vigilia dell’Ascensione con grande partecipazione popolare, viene narrato nella nostra lingua millenaria, con una forza evocativa particolare. È un testo che ha partecipato con successo al concorso di scrittura cimbra Tönle Bintar, indetto dall’Istituto di Cultura Cimbra di Luserna in collaborazione con l’Istituto di Cultura Cimbra di Roana e il Curatorium Cimbricum di Verona. Un esempio di ripresa dell’uso vivo della lingua cimbra anche in forma scritta, con una provocazione implicita alla lettura e alla comprensione.

Viene poi ricordata la presentazione del nuovo libro sulla toponomastica storica di Rotzo, scritto con tanta passione da Ivo Matteo Slaviero. È una occasione per riscoprire il valore dei nomi di luogo nella tradizione cimbra anche degli altri comuni. Occasione colta dal prof. Ermenegildo Bidese con la sua ampia competenza linguistica e la sua profonda sensibilità culturale. Egli ha scritto: “I toponimi non denominano semplicemente un sito naturale, un terreno, ma piuttosto condensano una esperienza e così facendo costruiscono un territorio come spazio vitale“. Tenere viva la toponomastica cimbra vuol dire anche tenere viva la comunità dei Zìban Alte Komoine.

Il Quaderno si conclude con diversi contributi di cultura cimbra come proverbi, la recensione del romanzo storico “Terre Selvagge” di Sebastiano Vassalli (che parla anche delle nostre migrazioni cimbre), la segnalazione di una tesi di laurea sull’isola cimbra di Luserna, la relazione su eventi, pubblicazioni, concerti legati alla lingua cimbra.

Il Quaderno n. 66 viene pubblicato in un momento di particolare difficoltà nella nostra azione di tutela e valorizzazione della lingua cimbra. La Regione Veneto quest’anno ha fatto mancare il sostegno che ci ha permesso di lavorare per più di 40 anni, con risultati riconosciuti in ogni ambito e ad ogni livello. Noi intendiamo continuare con le risorse disponibili e con la collaborazione attiva di quanti condividono il nostro impegno, con uno spirito aperto e sincero. Tra tante difficoltà, i nostri collaboratori sono ancora più preziosi. A tutti va la riconoscenza di quanti hanno a cuore la lingua e la cultura dell’altopiano.

Submit to FacebookSubmit to TwitterSubmit to LinkedIn

ISTITUTO DI CULTURA CIMBRA
“Agostino Dal Pozzo”

via Romeo Sartori, 20
36010 ROANA (Vicenza)
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

‘Z HAUS DAR ZIMBRISCHEN BIZZEKHOT
“Agustin Prunnar”

Romeo Sartori bèkh, 20
36010 ROBAAN (Viséntz)

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie. Usando il nostro servizio accetti l'impiego di cookie in accordo con la nostra cookie policy. Dopo l'accettazione si consiglia di ricaricare la pagina. Cookie Policy