Come notò lo Schweizer, eminente studioso di cultura cimbra del dopoguerra, quella dell'Altopiano è la tradizione della pietra, che, sempre secondo lo studioso, è associabile alle antiche culture sassoni e longobarde. Essa sarebbe perciò molto più preziosa della tanto decantata tradizione tirolese del legno, in quanto ricollegabile ad epoche più remote. La pietra (stoan), specie quando a forma di blocco vagamente stondato (rödelstoan) veniva impiegata per realizzare le strutture portanti delle abitazioni, mentre sotto forma di lasta (stoan platta) veniva usata per bordare le stradine e per creare i recinti (platta-zaun) delimitanti le aree antistanti le case.
La 'stoan platta' è in tutto l'arco alpino, una caratteristica unica che contraddistingue l'Altopiano. Vi era poi il legno (holtz) destinato per lo più a realizzare la struttura del tetto (deck), la sua copertura tramite scandole (prittelen) e le scale ed i poggioli. Naturalmente, i legni più usati erano l'abete rosso (boichta), l'abete bianco (tanna) ed il larice (larch). Da ultimo ricordiamo la paglia (stroa), che sotto forma di fasci (ploigaten) veniva usata per le coperture assieme alle scandole di legno. Fra tutte le paglie, quella di segala (rocko), cereale da cui si ricavava la farina per il pane nero (ackarproat), era la più pregiata e resistente.