Nato a Chiavenna (Como) nel 1847, divenne insegnante di lettere di scuola media prima a Como, poi in Svizzera, quindi in Germania. Nel 1887 fu chiamato all’Università di Padova per insegnare lingua e letteratura tedesca, dove rimase tutta la vita, con spostamenti brevi in Italia e all’estero. Nell’estate del 1893 salì per la prima volta sull’Altopiano dei Sette Comuni per una vacanza con i figli. Cominciò in questa occasione ad interessarsi della tradizione cimbra. Tornò ad Asiago nel 1894, nel 1903 e nel 1905. Morì a Zurigo nel 1928 presso un figlio là residente.

Svolse una grande attività di ricerca, di insegnamento, di pubblicazioni. Nell’ambito della cultura cimbra, fu autore de “Le fiabe cimbre del vecchio Jeckel” e de “Il tumulto delle donne di Roana per il ponte, nel dialetto cimbro di Camporovere, Sette Comuni”. L’opera più importante rimane però “La casa villereccia delle Colonie Tedesche Veneto Tridentine”, con un’ampia testimonianza sulla architettura rurale dell’Altopiano dei Sette Comuni e di altre isole linguistiche germaniche, fra cui Luserna (TN) e Giazza (VR). Pubblicata per la prima volta nel 1908, l’opera è stata ripubblicata nel 1980 dalla Comunità Montana dei Sette Comuni, in collaborazione con l’Istituto di Cultura Cimbra di Roana e con il contributo della Regione del Veneto.

Per quanto riguarda la lingua cimbra, Aristide Baragiola ci ha regalato un quadro dettagliato sulla situazione linguistica dell’Altopiano di inizio ‘900, redatto con la collaborazione dell’avv. Giulio Vescovi Bischofar:

“… dei 27289 Settecomunigiani, oggidì solamente 5000 circa parlano, oltre l’italiano, il così detto cimbro come linguaggio domestico. (…) i 5000 abitanti che parlano il così detto cimbro si possono ripartire nei diversi comuni come segue: Asiago 2000, de’ quali circa 150 in paese e gli altri sparsi nelle contrade Ave, Klama, Longhini, Pénnar, Stöcke, Laiten, Orkentaal, Ebene, Untargeicke, Prüdegar o Rodighieri, Balde, Büscar, Tülle, Bortüne, Làmara, Schacher, Oba, Taal, Bishofarn o Vescovi, Oelar, Rützar, Mösele, Mörar, Schbanz, Kaberlaba; 2200 sparsi nei paesi di Roana, Canove, Camporovere e Cesuna e nelle rispettive contrade Kapütz, Kröper, Mitteballe o Mezzaselva, Tröjer; 500 a Rotzo colle contrade Aspach o Albaredo, Taal, Kapurg o Castelletto; Gallio 50 nelle contrade Klöckle o Campanella e Ronchi; Foza 250 colle contrade Stonar, Krüne, Gellar, Gavéle e Stainer. Nei comuni di Enego e Lusiana il cimbro è totalmente estinto, ma si conserva nella designazione delle località…”

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